Cresce nell’agricoltura biologica la diffusione delle polizze agevolate contro i rischi meteorologici. Lo rileva Ismea che evidenzia come nel 2022 la dimensione del mercato italiano ha sfiorato, in termini di valori assicurati, 618 milioni di euro, con un incremento di oltre l’11% rispetto al 2021. Una decisa ripartenza dopo la battuta d’arresto registrata nel 2021, seguita però a diversi anni di considerevole dinamismo.

Relativamente alla regione Marche su una superficie biologica complessiva di 121.416 ettari, risultano assicurati 8.225,5 ettari, pari al 6,8%, per un valore assicurato complessivo di 23 milioni di euro, in crescita del 28% rispetto all’anno precedente. Interessante notare che questi 23 milioni di euro rappresentano il 3,7% di incidenza del valore assicurato su base nazionale, ponendo le Marche al secondo posto (dopo la Puglia) tra tutte le regioni del centro-sud Italia.

Particolarmente significativo, guardando invece il centro Italia, l’incremento dei valori assicurati (più che raddoppiati) per frumento duro, olive da olio e girasole. Notevoli gli incrementi anche per l’erba medica, compresa la componente sementi.

A livello nazionale, si conferma anche nel bio una forte concentrazione delle polizze agevolate in pochi comparti, con i primi quattro (uva da vino, frutta, cereali e ortaggi) che rappresentano oltre il 90% dei valori totali, anche se a crescere l’anno scorso sono stati soprattutto l’olivicolo e l’insieme delle coltivazioni industriali e dei semi oleosi.

Ancora più significativo l’incremento nel comparto delle foraggere, con un valore più che triplicato dopo l’entrata sul mercato assicurativo di nuove realtà di grandi dimensioni. Un segmento, quest’ultimo, in cui si stanno gradualmente affermando anche le polizze sperimentali parametriche, che a seguito di eventi avversi, per esempio dopo una prolungata assenza di precipitazioni, correlano i danni alle colture all’intensità degli eventi atmosferici.