La tempesta perfetta che si è abbattuta sul settore primario non ha scalfito la solidità del Consorzio Agrario di Ancona che ha chiuso il bilancio 2023 con un fatturato di 75,5 milioni di euro, in un anno in cui ha continuato a garantire la puntuale fornitura di beni ad una platea di oltre 8 mila clienti, riconoscendo il giusto valore alle produzioni conferite.

Tempesta perfetta, come ha ricordato durante l’assemblea dei soci il presidente Alessandro Alessandrini (nella foto durante il suo intervento) che ha messo in evidenza le forti criticità che l’anno appena trascorso ha riservato al mondo agricolo: il calo produttivo del grano duro – principale coltura della regione – a causa delle condizioni meteo avverse; il crollo dei prezzi sui mercati per lo stesso grano duro e per il girasole; la stagnazione della vendita di macchine agricole; l’aumento del costo del denaro; il caro energia. Avversità che fanno del 2023 uno degli anni più complicati sotto il profilo commerciale dell’ultimo decennio.

L’unico Consorzio regionale rimasto autonomo

Ciononostante, grazie ad una condotta prudenziale e una oculatezza nella gestione economico-finanziaria, si è riusciti a mantenere i conti perfettamente in ordine, registrando per altro un utile di quasi 30 mila euro, con l’orgoglio per gli oltre 360 soci di rappresentare l’unico Consorzio in ambito regionale a continuare a mantenere inalterata la propria autonomia.

Nel dettaglio, gli oltre 410 mila quintali di grano duro – che fanno del Consorzio Agrario di Ancona il principale centro di stoccaggio delle Marche – hanno contribuito a generare un ricavo di 23,5 milioni tra tutti i cereali commercializzati, in calo rispetto all’anno passato sia per la riduzione della produzione dello stesso grano duro di oltre il 30% nel territorio regionale, sia per un calo di circa il 40% del relativo valore di vendita sceso da 50 euro del 2022 ai 30 euro del 2023.

Per il girasole (ed in parte per il colza) la situazione è stata diversa: le piogge cadute al momento giusto hanno favorito un aumento della produzione, tanto è vero che il Consorzio ha ammassato circa il 30% di girasole in più oltrepassando la cifra di 12.000 tonnellate. Al contrario non si più dire lo stesso per il prezzo, passato da circa 61 euro al quintale a circa 36 con un crollo significativo che ha inciso pesantemente sulle tasche degli agricoltori.

Il nuovo consiglio di amministrazione

Nel corso dell’assemblea dei soci si è proceduto anche alla nomina del consiglio di amministrazione che era in scadenza di mandato, praticamente riconfermato in blocco, a dimostrazione dell’apprezzamento del lavoro svoltoin questi anni e della rinnovata fiducia per affrontare le prossime importanti sfide che il settore agricolo si troverà di fronte. Sono risultati eletti: Alessandro Alessandrini, Lodovico Baldeschi Balleani, Pierfrancesco Bartolazzi Menchetti, Alessandro Bettini, Andrea Crocenzi, Renato Fagioli (in rappresentanza dell’Istituto Muzio Gallo), Federico Guazzaroni (in rappresentanza della Fondazione Opere Laiche), Lorenzo Honorati, Claudio Quattrini (in rappresentanza della Delegazione Pontificia di Loreto), Giuseppe Minghi, Antonio Trionfi Honorati e Francesco Vitali.