Che l’Agea funzionasse male era sotto gli occhi di tutti, anche circa il fatto che la sua gestione fosse un po’ “singolare” c’erano molte avvisaglie come del resto che il sistema informatico (Sian) fosse una cosa assurda e complicata tutti i tecnici dei CAA se ne erano accorti molto bene; ma da questo ad immaginare che tutto fosse organizzato ad arte non potevamo proprio immaginarlo.
Ciò è quanto emerge dall’inchiesta della Procura della Repubblica di Roma dove vengono indagati i vertici di Agea e del Sin. Secondo la Procura infatti “La gestione dei sussidi agli agricoltori in Italia è costata una somma 900 per cento superiore a quella di altri Paesi Europei”, in quanto ci si avvaleva di un sistema informatico “inefficiente e di qualità molto scadente”. Non vogliamo entrare nei meandri del Sin, la società che gestisce il sistema informatico (Sian) partecipata da Agea per il 51% ed una serie di società private (sic!) per il 49%, ma è certo che è dal 2007 la gestione del Sian, anche sotto varie forme, faceva capo sempre alle medesime società private. Almeno secondo quanto riferisce il Presidente e AD di Agea (dal 2011 al 2013) Ernesto Carbone che, proprio nel 2013, presentò un esposto alla Procura della Repubblica di Roma da cui è scaturita l’inchiesta.

Non solo dal 2007 fino al 2016 il costo dell’appalto per la gestione del Sian fu di “appena” 1.1 miliardi di euro, e solamente (ripeto) 900 volte superiore a qualsiasi altro Paese Europeo, soldi ricevuti unicamente per gestire i fondi comunitari che vengono erogati agli agricoltori (fonte repubblica.it e corriere.it). Un sistema informatico che ora possiamo definire veramente ed attualmente vergognoso, del quale chi un po’ lo conosce, e conosce Google Earth non riesce proprio a spiegarselo…

Ovviamente non possiamo immaginare come terminerà questa inchiesta, ma, essendo uomini di mondo (come avrebbe detto Totò) siamo abbastanza certi che sia per gli agricoltori che per gli operatori CAA la gestione burocratica ed i tempi di erogazione degli aiuti comunitari si complicheranno a dismisura, almeno fino a quando non si concluderà l’iter giudiziario e l’iter burocratico di un’altra gara di appalto per la gestione di tali fondi comunitari. E tutto questo alla faccia di Agricoltura 2.0 od addirittura 4.0. dove proprio dal Ministero di via XX Settembre ci “magnificavano” che la cosiddetta “domanda PAC” ci sarebbe stata recapitata a casa ed i tempi di erogazione dei contributi sarebbero stati anticipati.

Purtroppo ancora una volta gli agricoltori dovranno fare solo affidamento su loro stessi, e soprattutto non sperare negli aiuti comunitari in tempi certi, ovvero sperare di riceverli ma non farci troppo affidamento sui tempi.

L’attività agricola sempre più pesantemente dovrà confrontarsi con il mercato mondiale, sempre più dovrà essere efficiente e flessibile, per questo, poche cose chiediamo alla politica, in imminenza delle elezioni:
1) considerando che proprio non ce la fa a semplificare la burocrazia e le norme, almeno che non ne inventi di nuove;
2) eviti per il futuro di confondere la gastronomia rurale con l’agricoltura reale;
3) tenga chiaro in mente che l’agricoltura professionale è diversa dalla biodiversità che è più un’esigenza botanica ed ecologica;
4) il bonus fiscale per i giardini dovrebbe andare di pari passo con il bonus fiscale per le infrastrutture agricole (depositi derrate alimentari, trasporti, mattatoi, ecc…);
5) tenga nella giusta considerazione la scienza ed eviti per il futuro di distruggere quanto le università sperimentano sulle nuove biotecnologie (vedi vicenda ogm);
6) rilanci le filiere agroalimentari, non solo come dichiarazioni d’intenti o progetti teorici ma si faccia garante e parte attiva di un nuovo patto economico tra agricoltura ed industria;
7) consideri e dichiari l’agroalimentare italiano strategico per l’economia italiana e si comporti con coerenza (Piani di Sviluppo Rurale e PAC);
8) consideri che maggior competitività sugli scambi commerciali si può invocare solamente a parità di regole (sanitarie, fiscali, del lavoro; previdenziali, ecc.);
9) Agea: va subito rifondata ed a volte basterebbe saper copiare…
10) rileggersi i nove punti precedenti…

Alessandro Alessandrini
Presidente Consorzio Agrario Ancona