Uno dei più grandi impianti di stoccaggio per cereali dell’intero territorio regionale è stato inaugurato, lo scorso 10 giugno, ad opera del Consorzio agrario provinciale di Ancona.

Sito in via Ancona 116, ha una capacità che si attesta sui 120 mila quintali. All’evento erano presenti il presidente del Consorzio, Alessandro Alessandrini, il direttore, Andrea Novelli, il vice presidente della Regione e assessore all’agricoltura, Anna Casini, il sindaco di Jesi, Massimo Bacci, gli onorevoli Emanuele Lodolini e Piergiorgio Carrescia, il consigliere regionale Enzo Giancarli. Nutrita anche la rappresentanza di agricoltori, associazioni agricole, operatori del settore, rappresentanti di istituti di credito.

Realizzato agli inizi degli anni ’80 del secolo scorso, il centro di stoccaggio era rimasto inutilizzato per vari anni tanto che era stata ventilata l’ipotesi, per un decennio, di abbatterlo per trasformare le rilevante cubatura in capannoni di aree produttive a beneficio della vicina zona industriale.
Ora è tornato alla sua originaria destinazione agricola grazie al Consorzio Agrario di Ancona che, acquisita l’area, lo ha rimesso a nuovo con un investimento molto importante, superiore al milione di euro, investimento che ha permesso, però, di recuperare tutti gli 11 silos presenti.
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La struttura, adesso, è pienamente funzionale e a servizio dei mulini del territorio, andando a migliorare la logistica di un’area, quella della Vallesina, strategicamente posizionata al centro della provincia.
«E’ una giornata importante – ha esordito il presidente Alessandrini – perché ci consente di riaffermare la centralità del Consorzio Agrario, leader per l’ammasso di cereali e per forniture di mezzi tecnici agli agricoltori, nella provincia di Ancona, dove operiamo sin dal 1897. L’unico punto che, per scelta, non abbiamo voluto risistemare, è stato il piazzale, che lasceremo così com’è. I 200 mila euro di spesa, infatti, li destineremo per altre strategie più importanti».

Con una capienza nettamente superiore agli altri centri di stoccaggio, l’impianto va a completare la capacità di ammassamento del Consorzio agrario, che detiene il 30% della quota di grano duro della nostra provincia nella quale si registra la superficie più estesa di questo cereale (quasi 50 mila ettari) in una regione che per produzione di grano duro è dietro solo a Puglia e Sicilia.

«Questa struttura – ha poi spiegato Novelli – va a completamento dell’altra localizzata qui vicino per una capacità complessiva di ammasso che va a 200 mila quintali. Manteniamo una gestione prudente, comunque, forti della nostra storia e convinti delle potenzialità delle nostre strutture per rispondere al meglio alle esigenze degli operatori agricoli, in un contesto certamente non facile ma dove vogliamo continuare a recitare fino in fondo la nostra parte per contribuire ad assicurare piena competitività all’agricoltura marchigiana».agri7

Portavoce della quale si è fatta l’assessore regionale Anna Casini che ha esordito complimentandosi per «la scelta di non aver risistemato il piazzale. Meno bello ma più funzionale, senza consumo di suolo e seguendo una strategia che si adegua al contesto. Vi auguro che i vostri silos lavorino sempre, noi per parte nostra, dopo l’approvazione, lo scorso settembre, del Psr – il Programma di sviluppo rurale – abbiamo già approvato ed emanato 27 bandi, siamo stati veloci ed entro ottobre riproporremo quello relativo ai giovani dopo le vicissitudini che ci sono state».
Ma il problema maggiore sono i pagamenti, certi e in breve periodo.

«Per l’Agea, l’agenzia che se ne occupa, stiamo valutando – ha specificato l’assessore – la possibilità di lasciare per rivolgerci a un altro organismo che è quello dell’assessorato della Regione Toscana».
«Un vanto per la città di Jesi – ha subito detto il sindaco Bacci – perché abbiamo bisogno di buoni esempi e questo lo è per due ottime ragioni: iniziative che vanno verso investimenti e il mettere in evidenza persone capaci. Questo è l’unico Consorzio con sede in una città non capoluogo di provincia e il fatto la dice lunga sulle capacità dei miei concittadini. Provo grandissima soddisfazione per coloro che tengono alto il nome del territorio».

Il Consorzio Agrario della provincia di Ancona è una delle realtà più solide e consistenti nel panorama del settore primario della nostra regione. Forte di 500 soci, 9 mila clienti attivi, 6 mila aziende agricole conferenti cereali, 56 dipendenti e 24 agenti qualificati, ha 34 sedi di proprietà ubicate in 3 province, un fatturato che supera i 73 milioni di euro, in continua crescita e con interessanti prospettive.Oltre alla leadership nel grano duro, ha valori dominanti anche nel sorgo e nel girasole, oltre che nel grano tenero. La commercializzazione complessiva dei cereali ha generato lo scorso anno un ammassamento di oltre 800 mila quintali per un controvalore di 25,8 milioni di euro.
Ad incidere positivamente sull’attività del Consorzio sono anche le vendite di macchine agricole che, attraverso i marchi New Holland, Case e Goldoni, garantiscono una quota di mercato delle trattrici nelle province di Ancona e Macerata, prossima al 35% con punte del 40% nelle macchine da raccolta. Con i ricambi e l’usato il settore ha generato, lo scorso anno, 13,3 milioni di euro (più 18,9%). Stabile la distribuzione dei carburanti, 11,3 milioni, pur in presenza di un calo dei prezzi del petrolio, mentre ha registrato una crescita del 9% la vendita di sementi per oltre 5 milioni, così come quella degli agrofarmaci, 6,1 milioni, più 4,8%.

 

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